sabato 8 novembre 2014

AMICI

Oggi mi sento indaco. No. non sono impazzita: se dovessi descrivere le sensazioni di oggi con un colore, sarebbe l'indaco. Quel colore che sa di equilibrio, di razionalità. Il colore con cui ho dipinto le riflessioni in questa giornata. 
Questo breve post verterà sull'amicizia: le mie amiche sono poche. O meglio sono poche quelle di cui conservo un periodo, un'esperienza, un ricordo positivo quindi quelle che l'hanno spuntata hanno diritto, a tutti gli effetti, ad essere citate in questo post. 

C'è quella che conosci dalle medie, che ti ha fatto da testimone di nozze, con cui hai passato gran parte della vita e che hai lasciato a Torino. Quella con cui non ti senti quasi mai ma ogni volta è come se vi foste parlate il giorno prima. Con lei condividi i ricordi della tua adolescenza, le colline delle Langhe, Via Bidone, tante passeggiate per il centro e lunghe, lunghissime chiacchierate. Di lei conservi vivo il ricordo della presentazione del suo fidanzato (poi diventato marito) sotto casa di un'altra amica dopo una cena sole donne fatta di troiai e di esperimenti tipo Dixi con la panna...

Poi c'è quella che conosci da tanti anni, quella con cui hai fatto la maturità, preparato esami all'università, la pasta di sale e hai condiviso una gravidanza. Nel senso che vi siete scambiate ricette (la salsa greca la ricordi con tanto affetto), lamentele, dolori e scazzi per 9 mesi. Lei c'era tutte le volte che andavi a ballare al Zona Castalia, con la sua borsetta a tracolla e 2000£ per il deposito cappotto dentro alla carta d'identità...e anche in un sacco di altre occasioni in cui ho avuto bisogno di lei. L'ammiri perché pensi sia l'unica donna capace di rinunciare alla colazione per un bicchiere di Coca-Cola...

Per non parlare di quella che ti ha accompagnato nei mesi più duri della tua vita sia fisicamente (scarrozzandoti in macchina con la sua fiammante LanciaY usata) che moralmente, prendendo in giro il tuo accento simil-russo e facendoti ammazzare di risate anche quando c'era poco da ridere. Di lei serbi il ricordo della pazienza che ha avuto a guardare tutti i film di fantascienza che l'hai costretta a studiare dopo la dichiarazione perentoria Non hai mai visto L'Esercito delle Dodici Scimmie? Come hai potuto stare senza fino ad ora? Presentati ogni mercoledì alle 21 e ti faccio IO un po' di ripasso...e lei non ha saltato un mercoledì.

C'è quella che vive a Roma. Quella che è stata un vero e proprio colpo di fulmine: quella che è bastato sentirle dire una frase e hai pensato La amo, questa donna. E' stata la prima a cui hai regalato Sorella del mio cuore e lei l'ha conservato come una reliquia. E quando ti ha fatto conoscere un fidanzato che non ti è piaciuto e glielo hai detto, lei l'ha mollato senza pensarci troppo e ancora te ne è grata. Sopratutto dopo che ha conosciuto la sua vera metà della mela...

Poi c'è quella che era già lì, poco più che neonata, quando sei nata; figlia di un'amicizia già consolidata dei genitori, a lungo tempo vissuto come rapporto di familiarità poi cambiato dalle strane ragioni della vita. Ma di lei conservi ancora una maglietta a righe che ti ha portato fortuna in tante occasioni e hai indossato anche al primo esame all'università (Estetica 27/30) al quale lei ti ha accompagnato e aspettato fuori e ha condiviso con te la soddisfazione dell'averlo superato.

C'è quella che conosci da una vita, in qualche bizzarro modo siete anche parenti ma quello che senti è un feeling impercettibile che ti lega quasi fosse una sorella. E percepisci di non avere muri, nonostante la distanza. Era lei che era presente la prima e l'unica volta che sei andata ad un Karaoke. Anzi ti ci ha portato lei, senza cantare è chiaro, e poi riaccompagnandoti a casa vi siete ammazzate di chiacchiere sotto casa tua ferme nel suo favoloso Maggiolone verde. Te con la mano fuori dal finestrino con la sigaretta e lei con quella sua fantastica risata coinvolgente.

C'è quella sacra. Quella che la conosci da 4 anni ma l'affiatamento è quello di una vita di confidenze e di intimità. Quella che cerchi sempre qualsiasi cosa non vada per il verso giusto. O anche quando le cose vanno bene, solo per il gusto di sentirti. Quella che le scrivi una mail e quando torni nella cartella della posta arrivata trovi già la sua risposta e, leggendola, scopri che vi siete lette nel pensiero e voleva solo salutarti non riuscendo ad aspettare una mezz'ora per farlo di persona. Quella che ti ha visto piangere e ridere, e urlare dietro ai figlioli e non ti giudica. Anzi ti dice la cosa giusta al momento giusto. Lei c'è sempre, qualsiasi cosa le proponi: una gita? Un pranzo fuori? Cena a casa? Lei c'è. Non ti tira mai pacchi e questo non è poco. E' lei che ti regala al compleanno gli After Eight perché si ricordava che una volta le avevi detto che ti piacevano...

Ci sono quelle che non sono proprio amiche nel vero senso della parola ma ci passi volentieri del tempo perché ti fanno ridere, tu le fai ridere, e ti permettono di non sentirti una madre disumana. Ti fanno compagnia ai giardini mentre cerchi di salvare tuo figlio che si butta dallo scivolo mentre loro guardano i propri mentre salgono sul tetto del trenino. Quelle che si mettono in gioco insieme a te e non se ne vergognano.

Poi c'è la sorpresa, quella che fino a poco tempo fa era una tra le tante poi scopri una passione in comune e da lì è come una valanga. E finalmente non sei più sola a sentirti scema. Anzi a dire il vero non ti senti per niente scema perché ora non sei l'unica ad aspettare come i bambini di poterti travestire e truccare da mostro ad Halloween e scopri, meditando nel letto che lei ti ha offerto per dormire nella sua casa, che ha tutte le carte in regola ed è abbastanza matta per diventare tua amica.

Poi c'è quella che se n'è andata troppo presto e non hai fatto neanche in tempo ad approfondire se poteva esserci un'intesa ma tu la ricorderai per sempre perché hai ben stampato nella tua testa il suo sorriso e la sua voce.

E poi arriva lui. Il tuo migliore amico a cui chiedi consiglio e che ti brontola quando hai torto. Il tuo amante quando scopri che nonostante tutto ti dice ancora ti amo dopo tanti anni. Tuo marito e il padre dei tuoi figli che senza di lui la vita sarebbe parecchio tetra.

Ogni tanto ti accorgi che stai invecchiando, pensi alle esperienze che hai fatto, a tutte le persone che hai incontrato nella vita, a quello che ti hanno lasciato e quello che tu hai lasciato loro.
E, come per incanto, realizzi che ci sono interi mondi dentro le persone, universi paralleli che a volte si incrociano e scintillano di nuova energia e tu ringrazi che qualche volta sia successo e succeda ancora, anche a te. 
Vi amo tutti quanti, amici. Volevo solo dirvelo.

mercoledì 8 ottobre 2014

MAMME BESTIALI

L'uomo è un animale. Questo è un dato di fatto. Specie nei cuccioli d'uomo capita di vedere atteggiamenti simili a quelli che si vedono nei documentari di Quark. Nel microcosmo della scuola Bargellini, è possibile osservare e studiare scientificamente le mamme con i loro bambini. Io ci ho provato e ho estrapolato 15 categorie animali. Da qui altrettante mamme bestiali.

La mamma koala (Mater Phascolarctos Cinereus) è quella amorosa, che stravede per il suo cucciolo e qualsiasi cosa faccia ha un sorriso fisso in faccia. Appena uscito dalla porta della scuola lo abbraccia, lo bacia e potesse lo porterebbe sulla groppa. La mamma koala in genere mantiene la calma in qualsiasi situazione perché è nel suo carattere. Non si scompone, non si agita, e mantiene la calma anche quando il cucciolo le fa passare la notte in bianco, la brontola o la tratta con sufficienza. Basta scaldarla con un caldo abbraccio.

La mamma panda (Mater Ailuropoda Melanoleuca) è in genere mamma di prole femminile. Si arrabbia molto raramente, ha molta pazienza perché i suoi cuccioli non gliela fanno perdere per la strada. I piccoli si lamentano poco, fanno quello che gli è stato chiesto di fare la prima volta che gli si è detto, rispondono a domanda e in tenera età hanno già imparato a fare le prime lavatrici. Le mamme panda si possono vedere chiacchierare in gruppo con altre mamme della stessa specie con i cuccioli al loro fianco teneramente attaccati alle gambe.

La mamma  cigno (Mater Cygnus Olor), invece è più aggressiva. Severa con i piccoli, pare meno affettuosa anche se in realtà ha il cuore di panna. È possibile vederla camminare con i cuccioli in fila indiana con sguardo attento e corrucciato. Rare volte, quando ritiene che i cuccioli stiano vivendo una situazione di disagio, è possibile vederla intervenire procedendo con le ali aperte e fare minaccioso avanzando verso l'elemento di pericolo. È più facile, in  ogni caso vederle aprire le ali per dare uno scapellotto velocissimo al cucciolo impertinente.

La mamma coniglio (Mater Oryctolagus Cuniculus) è riconoscibile dal numero dei figlioli. Ha un'aria trasognata, con il sorriso e gli occhi un po' stralunati. Si suppone rifugiarsi in un mondo alternativo perché difficilmente risponde alla domanda e non fa mai quello che dice di voler fare. E' facile vederla con il foglio per fare l'appello visto che le capita, non raramente, di dimenticarsi qualche figliolo...

Le mamme straniere si dividono in due tipologie: 
le mamme Suricato (Mater Suricata Suricatta), più sociali, sempre con il sorriso sulle labbra, salutano, si aiutano tra di loro ma socializzano anche con le altre specie. Non è insolito vedere una mamma Suricato viaggiare con una mandria di cuccioli, figli di altre mamme impossibilitate a seguirli, felice di occuparsi di loro. I cuccioli Suricato sono in genere mansueti, educati e istruiti. 
Poi ci sono le mamme tartaruga marina (Mater Chelonioidea), più timide, meno estroverse ed espansive, probabilmente limitate dall'incapacità di comunicazione dovuta alla pluralità di specie all'interno del microcosmo. Le mamme tartaruga sono comunque sorridenti, educate e crescono cuccioli indipendenti, autonomi e emancipati. Quasi sempre.

La mamma leopardo delle nevi (Mater Panthera Uncia) è allo stesso modo amorosa ma aggressiva: protegge il figlio a tutti i costi dagli adulti del branco e dai cuccioli come lui. La mamma leopardo spesso non si rende conto che il suo piccolo non è più tanto piccolo e le piace provvedere al suo posto per ogni cosa. Nella mamma leopardo prevale l'atteggiamento di panico per ogni situazione che vede la sua prole protagonista. Da qui la locuzione "diffondersi a macchia di leopardo" poiché la mamma tende a spandere ansia e panico nel resto del microcosmo con il quale viene a contatto.


La mamma Protozoo si riproduce per mitosi e poi si disinteressa dei figli con la scusa dei viaggi di lavoro. I cuccioli sono in genere esagitati, si esprimono a suon di figlio di p.....a, ora vi i....o tutti o le femmine sono tutte p.....e.  In attesa della prossima partenza, la mamma protozoo annega la sua unica cellula pensante in un bicchiere di Brunello.

Con il medesimo comportamento abbiamo la mamma Camaleonte (Mater Chamaeleonidae): una volta preso il cucciolo lo accompagna a sfogarsi con gli altri elementi della stessa specie e lo lascia allo stato brado. Se il piccolo si azzuffa con gli altri, la mamma camaleonte muta colore e si mimetizza con la panchina dei giardini o con la serranda di un negozio. Solo se nella zuffa scappa il sangue allora interviene. Per dire che lei non ha visto e non ha pareri.

La mamma mosca (Mater Musca Domestica) è la mamma più rompicoglioni sulla faccia della terra: non lascia fare nulla ai suoi piccoli, dice sempre non fare questo, non fare quello, lascia stare tuo fratello, non sporcarti le scarpe, togli la corda dal collo di tua sorella, non saltare con la corda, scendi dal lampadario, non ti puoi lavare i denti di nuovo li hai già lavati, pulisciti la bocca. E il tutto è detto con lo stesso tono come che ogni infrazione abbia la stessa altezza nella scala dei valori. La mamma mosca, tra l'altro, non ha neanche la capacità di riconoscere gli elementi con il carattere di merda, come per sua natura dovrebbe saper fare, quindi il suo carattere di rompimaroni viene accentuato anche da questa frustrazione. La mamma mosca cresce cuccioli altrettanto piantagrane e si domanda tutti i giorni cosa ha fatto nella vita precedente per meritare tutto questo.

La mamma Mantide Religiosa (Mater Mantis religiosa) è una mamma particolare: molto affezionata ai cuccioli, un po' meno al compagno al quale dopo il rapporto sessuale mirato alla procreazione staccherebbe volentieri la testa. Se poi il babbo fa parte della famiglia del pesce combattente (Pater Betta Splendens), per i cuccioli si aprono le porte dell'inferno. Il loro destino è di venire palleggiati da uno all'altro accompagnati da insulti e parolacce destinati all'ex-coniuge che non ha ancora perso la testa.

La mamma pavone (Mater Pavo Cristatus) sta sul culo a tutti: si vanta dei propri cuccioli, che si vestono, si fanno il bidè e la doccia da soli, parlano 5 lingue, disegnano come Leonardo, al nido sanno già contare, all'asilo sanno già scrivere, a scuola sono loro a spiegare la lezione alla maestra. La mamma pavone si vanta anche di essere una mamma super fichissima, con il sedere più bello dell'intera scuola, maestri compresi.

La mamma Gallina Padovana (Mater Gallus Sinae) è un caso raro. Di singolare stupidità, si riconosce perché quando entra in scena cascano le mascelle al resto della comunità. Parla tanto ma sempre a sproposito. Con i suoi cuccioli è amorosa ma non la si vede quasi mai con loro. Più spesso i piccoli vengono lasciati ai nonni. La mamma gallina di regola socializza con la mamma protozoo: i cuccioli hanno affinità comuni. Li si vede spesso fare a gara a chi tira lo sfondone più grosso o la parolaccia più parolaccia che c'è. In genere vince il cucciolo protozoo ma con i pulcini è una gara dura.

La mamma scimpanzé (Mater Pan) è la mamma più ganza che c'è. Alleva i cuccioli amorosamente, educandoli all'apprendimento per imitazione e per ragionamento. Il piccolo quindi è attento, vispo, memorizza tutto quello che accade a se stesso e agli altri. La mamma scimpanzé è la fortuna di tutte le altre che ricorrono a lei e al suo cucciolo per sapere cosa è successo a scuola, se ci sono compiti, quali, chi ha preso la nota, chi ha fatto la pipì e quante volte. 

La mamma leonessa (Mater Panthera Leo) ha sia l'aspetto che il comportamento del felino. Protegge il figlio con le unghie e con i denti. Il figlio non ha mai colpa, sono sempre stati gli altri, se prende un brutto voto è colpa della maestra, se viene brontolato perché ha fatto male ad un altro cucciolo è stato sicuramente l'altro a provocarlo, gli altri sono incompetenti, ignoranti e incapaci. Cresce cuccioli che faranno a gara con i cuccioli protozoo e i pulcini padovani a chi riesce ad andare prima dal preside.


Ora chiariamo, mamme. Non ho fatto nomi quindi mi sono messa al riparo da denunce ma se vi siete riconosciute nella mamma pavone, protozoo, gallina o mantide, prima di insultarmi e togliermi il saluto, sappiate che io sono la mamma mosca. Questo vi basti per commiserarmi e provare per me imperitura pena. 

martedì 9 settembre 2014

MATTI DA BUS

Ovvia, su. Diciamocelo chiaramente: la bicicletta ha i suoi pro e i suoi contro. Si arriva prima al lavoro, si arriva prima a casa, ti mantiene in forma. Ma vuoi mettere litigare con i turisti che passeggiano sulla pista ciclabile e quando gli suoni si girano astiosi come fossero i padroni della strada? Vuoi mettere perdere ogni tre per due sui sanpietrini del centro storico, la vite che tiene attaccato il cestino alla bici, doverlo cercare bestemmiando l'intero universo celeste e poi arrivare trattenendo il cestino legato con la catena? Vuoi mettere arrivare trafelata, sudata o bagnata come un pulcino viaggiando con sole, pioggia, vento e neve? Vuoi mettere scansare pigne e rami rischiando la vita alle Cascine?

No. Non ho più l'età. Preferisco appoggiare le mie chiappe sul sedile di questi nuovissimi e fiammanti bus che l'Ataf ha messo a disposizione a Firenze. Ci impiego un po' di più, è vero, ma ho modo di fare la cosa che più mi piace: osservare. All'ora in cui parto io il mondo inizia ad attivarsi, la città si sveglia, i lavoratori entrano negli uffici, aprono le serrande dei negozi, i mercatini mettono in esposizione la merce. Inizia una nuova giornata. 
Questo fuori dal bus. Dentro è tutta un'altra storia.

C'è quello che si addormenta con la testa appoggiata al finestrino, cuffie nelle orecchie, incurante delle vibrazioni del mezzo che sembra cantargli la ninna-nanna. E poi vederlo scendere pestando piedi, travolgendo vecchiette col bastone davanti alla porta, ascoltandolo tirare certi moccoli per aver saltato 3 fermate urlando 
Apri! Capo, apri la porta! Ho suonato maremmavigliacca!

C'è quella profumata, ingioiellata, piena di roba che suona ad ogni movimento del bus. C'è quella che puzzicchia perché, probabilmente sta tornando ora dal turno di notte. C'è quello che, invece, puzza di cibo avariato ma è vestito in giacca e cravatta, con l'auricolare, il cellulare ultimo modello e i ray ban. Mi domando se faccia l'avvocato o il serial killer. Qualcuno dovrebbe avvertirlo che si sta decomponendo.

C'è quella che si siede e si toglie le scarpe, appoggiando i piedi gravidi sopra le calzature. E poi ti spiega per filo e per segno il perché le si gonfiano i piedi, che malattia ha e, se le dai un po' di corda, ti racconta dell'unghia incarnita, dell'alluce valgo e dei funghi dell'unghia che non riesce a mandare via. Ti spiega i particolari e ti dice Guardi! Guardi, lei mi dica se questo è un piede! E tu osservi quell'ammasso di carne tumida con le dita e ti sale la colazione fino in gola. Annuisci con un sorriso storto, mentre rimugini Speriamo scenda presto...Invece, scende al capolinea. Esattamente dove scendi tu.

C'è quella che parla al cellulare. Come quasi tutti i frequentatori del mezzo. Ma non parla. Urla. Litiga con il marito o il fidanzato. Si mette nel centro del bus di modo che possano sentirla tutti e inizia la tragedia. Prima parte con il tono di voce alterato Perché non sei tornato ieri sera? poi aumenta scuotendo la testa e cercando di sradicare la maniglia a cui si tiene Allora sai cosa? Non tornare neanche stasera. Si. No, no. Tu lo sai il perché... poi parte l'atto finale, quasi urla, batte un piede, si piega con la schiena per fare uscire meglio la voce, sembra quasi avere le lacrime agli occhi E allora vai in culo, stronzo! e chiude il telefono. Si ricompone immediatamente come se la piazzata non l'avesse fatta lei. Vede la gente che la guarda, sorride, si abbassa gli occhiali da sole e continua il suo viaggio. Pare Meg Ryan nella scena dell'orgasmo in Harry ti presento Sally.

Poi ci sono i matti. C'è quello che si siede  e inizia con la solfa Ommadonnaomadonnaomadonnaomadonnaomadonnaomadonna...
C'è quella che ti tocca appena sali e ti chiede Oh.C'hai un euro? e tu fai le corna o ti tocchi i maroni perché non si sa mai...
E poi c'è quella che ti chiede aiuto perché non sa scrivere al cellulare e deve mandare un messaggio al suo fidanzato. E' una questione di vita o di morte. 
Che devi scrivere? 
Voglio che mi richiama...
Quindi scrivo "Chiamami appena puoi"? Va bene?
Va bene...Grazie eh? Grazie davvero. E' che non so scrivere...
E tu ti domandi se non sa scrivere in generale o solo a quel cellulare. La guardi: sembra pulita ma un po' assente. Ti domandi se è straniera, ubriaca, o solo analfabeta perché parla scorretto. Poi la dimentichi e pensi agli affari tuoi. Finché il bip-bip del suo cellulare annuncia che ha ricevuto un sms. Lo legge. Quindi sa leggere. Perciò o è straniera o ubriaca.
Era il mio fidanzato dice sorridendo. Tu le sorridi di rimando, poi guardi fuori dal finestrino. Mi ha chiamato pesciolino. Mi ha chiamato pesciolino tre volte, ieri dice turbata. Bene. Carino da parte sua... rispondi tu secca perché non hai voglia di attaccare bottone. A me non mi piace che mi chiama pesciolino. Il tuo fidanzato ti chiama pesciolino? domanda. No. Mio marito mi chiama in tanti modi ma non pesciolino rispondi tornando a guardare fuori e sperando che non ti abbia preso per una consulente matrimoniale. A me non mi piace. Mi offendo dice Allora diglielo che non ti piace! Rispondi esasperata. Arriva un altro bip-bip. Legge. Era il mio fidanzato. Stavolta mi ha chiamato pucci pucci. Tu sorridi. Questa non è ubriaca o straniera è solo matta come un cavallo. Pucci pucci va meglio. Il tuo fidanzato ti chiama pucci pucci? domanda. Si. Sempre. Anche nel sonno. 
Ora devo scendere dice e tu pensi Amen
Grazie eh? Del messaggio...e tu ti chiedi Azz, ma tutte a me?

E poi succedono anche incontri singolari come quando ti si siede vicino un omone. Lo percepisci perché con la coda dell'occhio vedi che ti sovrasta di 50 cm, la sua spalla quasi all'altezza dei tuoi zigomi. E' un omone dalla pelle scura. Nello stesso istante vedi qualcosa volare alla tua destra. E' qualcosa di grosso. Anzi di enorme trattandosi di un insetto. E rifletti Sarà un bombo. Oddio. Come cazzo esco di qui? Mi siedo in collo al tipo qui vicino o esco dal finestrino? Poi rivedi volare la Cosa e ti accorgi che è molto più grossa di quello che avevi immaginato ma scompare dietro l'omone. Tu ti volti verso di lui, lui ti guarda e ti accorgi di avere una faccia tra lo schifato e lo scioccato. Nella frazione di secondo che passa tu mediti Il tipo avrà mica ipotizzato che io sia razzista, che l'abbia guardato male solo perché è nero? Ora glielo dico che c'ha un bombo in agguato sulla spalla... e lui, appena apri bocca per salvargli la vita, ti dice Non preoccuparti! E' solo una farfallina! E poi ti fa un sorriso e tu ponderi abbagliata con gli occhi sgranati Ma questo come fa ad avere tutti questi denti e tutti così bianchi?
Poi salvi la vita alla farfallina accompagnandola al finestrino, lui ti sorride e ti fa i complimenti per il tuo animo puro, ma questa è un'altra storia. Ciò non toglie che continui a non spiegarti quale dentifricio faccia venire denti così luminosi!

O la vecchietta che si siede di fianco a te poi inizia a parlare con l'uomo, anziano anche lui, seduto davanti a lei. Vuole sedersi vicino a sua moglie? chiedi. Così potete chiacchierare tranquillamente...
Grazie, signora, risponde la nonnina, ma torniamo ora da Palazzo Vecchio, ci ha chiamati il sindaco per festeggiare 50 anni di matrimonio! Questo qua dice indicando il marito ce l'ho avuto vicino per 50 anni, ci ho fatto 3 figli e abbiamo cresciuto 5 nipoti...Sa quante chiacchiere? Possiamo tranquillamente arrivare a casa in silenzio! 
E ancora hai in mente la sfumatura con cui ha pronunciato il questo qua. Era un'espressione carica di 50 anni di amore, tenerezza, premura, ammirazione.

E allora tutto sommato preferisco passare 50 minuti in compagnia dei miei pazzoidi da bus che 35 minuti in bicicletta. Da sola. Tanto, matta come sono, non sfiguro in questa bizzarra compagnia. Ora vado che c'ho da fare...

Ommadonnaomadonnaomadonnaomadonnaomadonnaomadonna....


martedì 26 agosto 2014

10 VERITA' SCIENTIFICAMENTE PROVATE DELLE VACANZE IN CASA BATTISTI

Ah! Le vacanze! Finalmente è tempo di riposo! Giù le serrande dai pensieri, dai problemi: è ora di un po' di quiete...


Le ferie... Perché sono vacanze queste? Si, è vero il tempo a disposizione l'abbiamo avuto: 3 settimane obbligate di ferie NON pagate. Oh. La crisi c'è per tutti. Ma le vacanze, quelle che non ci sei per nessuno, quelle che non devi preoccuparti che IlGrande seppellisca IlPiccolo sotto la sabbia con la scusa che Dai, giochiamo a nascondino Pietro, ho un posto dove il babbo e la mamma non ti troveranno per un bel po'... o di aver gonfiato bene i braccioli del piccolo rosso di modo che non li perda nel caso decida di fare un doppio tuffo carpiato dal trampolino della piscina nell'acqua alta 2 m. 
Insomma quelle vacanze lì, dal momento in cui abbiamo deciso di fare due figlioli e ci sono capitati Jacopo e Pietro, ce le scorderemo per i prossimi 20 anni. Questa è la I°, incontestabile verità assoluta.
Di sotto le altre. 

2. LA FERMATA AL NEGOZIO DI GIOCHI E' SACRA. Ci si ferma regolarmente: la prima volta per vedere i prodotti offerti, le altre volte per vedere se il prezzo cambia. Ci si ferma tutte le volte che si va in spiaggia o che si va in quella direzione. Quindi almeno 4 volte al giorno. In tutti i negozi di giochi e articoli per la spiaggia. Capita spesso di zigzagare tra i negozi dividendosi per seguire i figlioli di modo che non acquistino oggetti con la scusa che Tanto lo pago coi miei soldi che se avessimo dovuto stare a questo comandamento saremmo in rovina già da un po'. Il secondo giorno inizia la solfa Eh! Certo l'elmo greco mi manca...come sarebbe bello averlo...certo potrei chiederlo per il mio compleanno ma non si troverebbe bello come quello! Babbo, facciamo un regalo a Pietro? Perchè non gli compriamo quel gonfiabile a forma di squalo? E via così. Va da sé che, non abbiamo l'elmo greco ma abbiamo un gonfiabile a forma di squalo formato 1:1. E' lo squalo bianco. Tra i più grandi che esistano in natura.

3. LA DISGRAZIA ANNUALE. Un anno IlGrande si è spaccato la testa sullo spigolo dell'ascensore dell'hotel, un altro un lutto in famiglia, quest'anno mio marito ha deciso che non gli bastava l'incidente in motorino e ha pensato bene di cadere per le scale, con le ciabatte bagnate incrinandosi il coccige. Cadendo due volte. Subito dopo aver imparato a fare il tuffo con la capriola, tappandosi il naso. Tuffo che non ha potuto perfezionare, per ovvi motivi di difficoltà di movimento. Chiaramente, sono stata accusata più volte di volerlo eliminare mettendogli la vaselina sotto le infradito.

4. LA CACCA GIORNALIERA: ILGRANDE E ILPICCOLO NE SENTONO L'ESIGENZA A PRANZO O A CENA. E' chiaro: prima di mangiare bisogna svuotarsi quindi è scientifico che appena viene servito il piatto caldo in sala, tempo 5 secondi dal servizio, si sente la voce de IlPiccolo che dice Mi scappa. 
Valla a fare nel bagno qui sotto. 
No. Non hai capito: mi scappa la cacca. La faccio in camera. IlGrande, invece, più teatrale intona Mamma non mi va la paillard...mi sento come...un leggero mal di pancia... 
Dovrai fare la cacca dico No. Non mi sembra. Ma forse, se vuoi che mangi qualcosa, dovrei provare... 
Non riesci a trattenerla almeno fino a dopo cena? chiedo Eh. Allora proverò a mandarla indietro risponde alterato però poi non ti lamentare che spreco le cose da mangiare! 
Luca dammi la chiave della camera.

5. PESARSI A META' VACANZA E' UN ERRORE MADORNALE. Sopratutto se si alloggia in un Hotel in Romagna dove si usufruisce della pensione completa, dove si ha la scelta tra 3 primi, 3 secondi e 3 dolci, una colazione monumentale e nel giro di 10 giorni si deve affrontare la serata Romagna Mia e Dessert sotto le Stelle. Pesarsi e scoprire di far parte delle donne con la corporatura robusta non aiuta. A niente vale quando tuo marito ti fa notare che, sullo scontrino della bilancia, l'altezza è sbagliata e che ormai a quasi 40 anni non puoi più avere il fisico di quando ne avevi 25. Ormai il danno è fatto. Puoi solo finire per sentirti come quelle impiegate della pubblicità della Diet Coke di qualche anno fa (di cui allego il link sotto) e aspettare insieme alle altre mamme sfatte come te che l'unico 35enne, bruno, tatuato e con tutti i muscoli al posto giusto, scenda dalla camera e si tolga la maglietta a rallentatore.

6. LA DECISIONE SE USUFRUIRE DELLA SPIAGGIA O DELLA PISCINA E' PROPORZIONALE ALL'UMORE DE ILGRANDE E ILPICCOLO. Chiaramente gli umori sono sempre contrastanti: se uno vuole andare al mare l'altro vuole andare in piscina e viceversa. Si è potuto assistere 8 volte su 10 al sit-in de IlPiccolo sulla sdraio mentre tutto il resto della spiaggia faceva il bagno. Il sit-in prevedeva la seduta nell'unico punto al sole così, per protesta, il rosso tignoso si è bruciato le spalle, nonostante la protezione "100", e il resto della famiglia si è sorbito le lamentele che Se non andavamo in spiaggia io non mi bruciavo. Naturalmente uno dei genitori ha dovuto spiaggiarsi con lui, mentre l'altro assisteva agli attacchi dello squalo gonfiabile guidato da IlGrande che martoriava gli altri gonfiabili al grido Vinco io! Vinco io!

7. LE VACANZE SONO NOTORIAMENTE IL MOMENTO IN CUI PIU' FACILMENTE CI SI TRADISCE. La giovane coppia Jacopo-Sofia ha attraversato il suo momento di crisi del terzo anno dal momento in cui IlGrande si è preso una stratosferica cotta per la sua animatrice Lorena. E' conoscenza comune che gallina vecchia fa buon brodo, quindi il cittino si è innamorato della simpaticissima 19enne che, però, di 6enni come lui ne ha visti passare tanti e quindi si è dovuta ciucciare il bambino che la guardava fare la baby-dance con occhi adoranti e lussuriosi sognando che lei mantenesse la promessa di portarselo a vivere con sé. O tutt'al più di rifarsi una vita all'Hotel Sport vivendo di espedienti e lasciando fare le stagioni alla ragazza.
IlPiccolo, invece, appiccicoso come la pelle del pollo al forno, si è attaccato indissolubilmente al barista Diego, un bel ragazzino dal sorriso smagliante e dagli incredibili occhi verdi, minacciando di volerselo portare a casa. Siamo riusciti a portare via Pietro solo con il pretesto tanto poi Diego viene...

8. MAI FIDARSI DELLE SIRENE. Non sapendo come vendicarsi dei soprusi nei nostri confronti (si. Parlo proprio di soprusi), mio marito ha pensato di confessare a IlPiccolo (notoriamente il meno coraggioso di tutta la famiglia che questa estate ha sviluppato il panico da lucciola e da cicala) che, nelle notti di luna piena, la sua mamma si trasforma in sirena. Verso la mezzanotte il capofamiglia mi tira una secchiata d'acqua salata nella vasca da bagno e mi procura il cibo: bambini già sbucciati e croccanti, chiusi nei sacchetti come le patatine. Questo, naturalmente gli è stato raccontato con la luna crescente e gli ha creato un trauma non da poco. Superata la luna piena e avendo constatato che non ho mangiato né lui né IlGrande, ha abbozzato e se ne è dimenticato. Fino alla prossima luna piena.

9. I COMPITI DELLE VACANZE INNERVOSISCONO E CREANO TENSIONE FISICA. Per tutti i bambini del mondo. Per IlGrande sono l'apoteosi della sofferenza. Jacopo sente il peso dell'intero universo infantile alle prese con l'italiano e la matematica quindi questo gli crea un disagio e una inquietudine al di sopra del normale già solo al pensiero di aprire il libro. Il turbamento si manifesta con continui borbottii, sbuffamenti, mezze parole, mezze parolacce e continue invettive come se fosse colpa mia se lui non sa più mettere a capo le parole o non sa più contare all'indietro. Il fatto che per i dieci giorni di mare il libro non si sia neanche portato e il bambino non abbia mai avuto più di mezz'ora impegnata per giorno (nei tre mesi di vacanza, fine settimana esclusi), non mi esime dalle mie colpe. Pena la sopportazione del continuo lamentio.

10. LE SPESE EXTRA SONO PROPORZIONALI ALL'ETA' DEI BAMBINI. Non parlo della vacanza in sè che per i servizi, il trattamento e la qualità delle prestazioni è stata, anzi, economica. Parlo delle esperienze che IlGrande e IlPiccolo hanno voluto fare. Tutte insieme. Tutte quest'anno. Il pattino, gli autoscontri, gli elastici (per cui IlPiccolo è rimasto sospeso a mezz'aria per gran parte dei 5 minuti essendo troppo leggero), il cinema 5D (per cui il figlio di cui sopra è rimasto traumatizzato dal cavalluccio marino), i gettoni della sala giochi (€ 65 per poter guadagnare tre premi del valore commerciale di € 2 cadauno). I gettoni di un'altra sala giochi perché Andiamo a Cesenatico, vuoi non sparare a qualche dinosauro? La mamma ha preso il caffè...

Insomma la famiglia Battisti, da queste vacanze ha imparato che:
IlPiccolo ha paura di lucciole, cicale e cavallucci marini. Per non parlare delle sirene ma avendone una in casa è dovuto scendere a compromessi. L'importante è che ci sia sempre una confezione di sale in casa e che la vasca non sia mai occupata dopo la mezzanotte con la luna piena.
IlGrande non è mai contento. Se si va in montagna vuole andare al mare. Se si va al mare vuole stare in montagna. Una volta al mare non vuole più venir via. Fuori si annoia, dentro di più. Non c'è da stare allegri: ha sei anni. Quando ne avrà 16 saranno c...i amari. Lorena pensaci bene prima di metterti in casa una rogna così!
Mio marito l'ha scampata ancora una volta. La prossima volta proverò a mettergli la sciolina sotto le ciabatte. Magari scivola meglio.
Io invece ho stabilito che ho bisogno di altri 15 giorni di ferie. Dai figli, però.


Il link:
https://www.youtube.com/watch?v=TdrE1VMxzoE

martedì 22 luglio 2014

ESTATE: E ALL'IMPROVVISO ECCOLA QUA!

L'estate in generale è positiva perché:

1. Il sole riscalda l'animo ed è fondamentale per la conversione della vitamina D, il metabolismo è più attivo e l'umore migliora. Si diventa più ottimisti e felici.

2. Finisce la scuola, l'università e il lavoro si prendono una pausa: si ha più tempo a disposizione per i propri hobby e le proprie passioni.

3. Arrivano le vacanze: si possono fare grandi viaggi o piccoli spostamenti. Mare, montagna, campagna o città: hanno tutte il loro fascino purché si possa spostare anche per poco la mente su altri lidi, rilassarsi e recuperare le forze.

4. C'è luce fino a tardi: questo crea inconsciamente alle persone una sorta di atteggiamento fiducioso nei confronti degli altri e una visione più rosea della vita.

5. La natura sembra anch'essa risvegliarsi: sedendosi su una panchina all'ombra di un albero, è possibile godere della mite temperatura e sentire cicale e uccellini. Lucciole e grilli segnano la fine della giornata e sembra che la civiltà torni a dare alla natura il suo spazio.

6. Iniziano le sagre e le feste: gente sconosciuta si ritrova seduta allo stesso tavolo a mangiare cibo casereccio e lo spirito è quello di persone che si conoscono da una vita. Spesso ci si trova a brindare al compleanno di un tale o a ridere della battuta di un perfetto sconosciuto.

7. La bilancia sembra nuovamente essere la nostra migliore amica: il tornare nella forma migliore per poter indossare un abitino scollato sembra darci autostima.

8. Cambiano anche gli orari. Con la variazione dall'ora solare a quella legale sembra modificarsi anche il metabolismo: si aspetta l'estate con tutto quello che di positivo comporta. Quando arrivano le vacanze ci si può alzare più tardi, riposare meglio e rilassarsi di più per poter affrontare con più vigore i mesi freddi.

9. Non si può non parlare dell'abbronzatura, poi...che si abbia l'incarnato più scuro o più chiaro la pelle sotto il sole prende un colorito vitale e luminoso e ci fa sentire più belli e seducenti.

10. E per ultimo, ma non in ordine di importanza, i bambini: l'estate è la stagione dei bambini! Anche loro risentono di quest'ondata di ottimismo e di positività che il sole sembra trasmettere a tutti: chiusi e dimenticati i libri di scuola possono finalmente dare sfogo alla loro vitalità che sono stati costretti a reprimere durante i mesi freddi chiusi in casa a causa del gelo invernale!

In casa Battisti invece:

1. Il sole riscalda, il metabolismo rallenta e l'umore peggiora. La vitamina D non sappiamo cos'è e in ogni caso la possiamo ingurgitare in forma di pasticche. L'unica cosa che si muove vorticosamente nei mesi estivi, sono le pale attaccate al soffitto, attive dal 15 di giugno fino a fondo settembre. Spesso e volentieri ci sono altre cose che girano impetuosamente ma, quelle, non rinfrescano l'ambiente.

2. Finisce la scuola! Evviva! Niente più lamentele né capricci. 
Si. Forse in una vita parallela. Cosa facciamo babbo? Ci porti ai giardini, mamma? Ma fa troppo caldo, qui! Ma non c'è nessuno! E che palline, però...vogliono giocare tutti a calcio! Mamma mi porti giù la bici? Non ne posso più! Non ce la faccio a sopportare questo fratello...no i compiti delle vacanze, no! Non servono a niente! 
Circa il lavoro, quest'anno, le ferie aumentano: vista la crisi 3 settimane NON pagate. Comunicato del 10 luglio.

3. Ma io non ci voglio andare al mare. Mi annoio. Non mi piace il pesce: in albergo si mangia solo pesce. Ma posso fare il bagno in piscina? Allora, si, ci vengo. Ma a Badia non ci voglio andare, non c'è nessuno dei miei amici! Voglio tornare a Firenze almeno lì ho i miei giochi...A cosa gioco babbo? Mamma mi metti un film? Allora voglio la canzone di Wolverine! Non c'è? Allora mettimi quella di Sonasegaqualesupereroe!

4. Luce fino a tardi per noi vuol dire solo differimento di tutte le attività quindi ostacoli su ostacoli: si scende ai giardini più tardi, si mangia più tardi, si va a letto più tardi. Si dorme poco e male. Ci si isterizza di più e nel peggiore dei modi.

5. Adoro passerotti, cicale, lucciole e grilli. Ma loro vivono alle Cascine. A Novoli abbiamo solo piccioni (che continuano a fare imperterriti il nido sul mio balcone fottendosene allegramente dei dissuasori) e zanzare grosse come colombi. Non sto a dire altro.

6. Amo follemente la festa dell'Unità di Fiesole: vecchio stile, brace, vino rosso, tutto fatto lì per lì come quelle a cui mi portava mio nonno...ma se non ci fosse ostruzionismo da parte dei nani Battisti si sarebbe anche provata la sagra della zuppa, quella del Locio, della polenta, del cinghiale e del fritto e perché no quella della rana. Tutti gli anni ne vengono fuori di nuove che sembrano fasulle, invece ci sono eccome!

7. La mia bilancia non funziona. Segna 2 kg in più. Devo cambiargli la pila.

8. In casa Battisti si dorme meno e peggio: noi e i bambini siamo tutto il giorno con la "cagna addosso". Si passa dal divano, alla poltrona, al letto. Si suda, si lascia la sindone, si cambia lato ma la sveglia del mattino è inversamente proporzionale all'ora in cui si va a letto la sera. Capita quindi di venire svegliati alle 5.45 del mattino, dopo aver chiuso un occhio si e uno no per 5 ore, perché Mamma ho finito l'acqua! Mamma mi accendi le pale? Mamma quando facciamo merenda?

9. Al momento, avendo come unico mezzo di trasporto la bicicletta, presento una seducente abbronzatura da muratore. Viso, collo, braccia. Esibisco anche un provocante segno degli occhiali da sole.

10. I bambini. I bambini Battisti sono un caso antropologico atipico: rompono i maroni in tutte e 4 le stagioni ma sembra che d'estate la sindrome si acuisca. Probabilmente anche gli adulti Battisti risentono del caldo e il loro limite di sopportazione cala vertiginosamente ma ciò non toglie che i nani restino insopportabili. Il grande intensifica le polemiche che diventano una questione vitale. Niente va per il verso giusto e quando riesce, per sfinimento, a fare come aveva intimato Bha! Tutto sommato forse andava meglio prima. Toni e azioni si alzano, diventano roventi e non si placano finché uno degli adulti Battisti non cede. O non gli molla una pizza. Il piccino ci pensa lui a sistemare le cose: non ascolta, non obbedisce, se ne fotte dei rimproveri e dei berci e mette sotto tutti. Poi ti guarda con quegli occhioni da vitello, il labbrino tremolante e ti dice la bufala più bufala che esista Ma non sono stato io! È stato mio figlio morto! e tu pensi:

AAAAAHHHHHHHHH!!!!!! BASTA! FERMATE IL TRENO! VOGLIO SCENDERE!

subito prima di renderti conto che tu da quel treno ci scenderai solo coi piedi avanti e quindi tutto sommato, forse è meglio tornare a sedersi, godersi il viaggio e aspettare l'inverno...

venerdì 4 luglio 2014

10 CONSIGLI PER RIMANERE INNAMORATI NONOSTANTE IL MATRIMONIO

Per me Gloria, non sei mai stata solo "la figlia della mia madrina", sei stata un'amica, un'icona di eleganza e finezza combinata con simpatia e semplicità. Sei stata, insieme a poche altre, una di quelle creature con cui ho avuto un feeling immediato e duraturo e la mia perenne invidia nel saperti una mamma sui tacchi...e che tacchi!
E ora è arrivato quel momento. Quello che tuo padre ti accompagna e ti lascia andare verso l'uomo che hai scelto. Quello che tua madre piange come un vitello (ma un vitello molto chic, eh?). Quello che tutte le tue amiche dicono Era ora, la speranza è l'ultima a morire!
Ma io non potrò goderti splendida nel vestito che hai scelto, non potrò vederti emozionata con gli occhi che brillano e condividere questo momento con te per quanto lo desiderassi con tutta l'anima. 
Nei film d'amore che ci piacciono tanto c'è sempre il fratello o la sorella di uno degli sposi che si trova a fare il discorso al momento del brindisi, il giorno del matrimonio. In genere il neo marito o moglie, è imbarazzato/a all'idea perché l'oratore è impacciato e/o goffo e/o kitsch.
E visto che neanche tu hai una sorella, la farò io questa parte: sono fidanzata da 12 anni e sposata da 8. Una vita, se pensi che ho solo 19 anni (per gamba), quindi sono la persona giusta, abbastanza impacciata, goffa e kitsch per darti qualche suggerimento perché la cosa funzioni.

1° Il matrimonio non è una passeggiata. L'amore non può essere perfetto (*). La sfiga è sempre in agguato. Siatene consapevoli. Sempre.

2° Avete un figlio, convivete da anni. Vi sembrerà che non cambi niente. Ma non è così: quella fede che porterete al dito è il segno che avete deciso con chi invecchiare, con chi discutere e fare pace, con chi mangiare ogni sera e svegliarsi ogni mattina. Godete nel poter dire Mio marito ha detto, Mia moglie ha fatto. C'è il sapore di famiglia in queste parole...

3° Prendetevi qualche pausa dalla prole, ogni tanto. Andate a cena fuori, un cinema, chiacchierate tra voi e di temi che esulino da pannolini, poppate, cacche gialle, asili, scuole e macchie d'unto sui pantaloni. E' dura, lo so bene. Probabilmente vi sembrerà di non avere argomenti. Probabilmente vi passerà per la testa il pensiero Oddio, che gli dico? oppure Se la prenderà a male se gli chiedo di telefonare a casa per chiedere come stanno i bambini? E' normale, credete. Ma immaginate di essere ad un primo appuntamento, cena, vino freddo frizzante, uno dei due mangia sensualmente una coda d'astice mentre l'altro prova un brivido quando le ginocchia si sfiorano sotto il tavolo. (per Lei: evita di prendere pesce con prezzemolo. Te ne rimarrà un mazzo incastrato nei denti. Per Lui: aggancia la cintura al buco più largo. Gli uomini che si allargano la cintura o si sbottonano i pantaloni, ammazzano il sentimento)


4° Per Lei:
Sei una mamma quasi bis ma non dimenticare di essere anche una donna e una moglie: non scordare che qualche abito sexy o una lingerie di classe tirano più di un carro di buoi. Anche se arriverà il momento in cui ti sentirai un tacchino farcito, tuo marito deve sentire che ci sei anche per lui. E ricordati: anche la Bellucci, la Rodriguez e la Johansson si sono sentite dei tacchini ripieni ma questo non ha impedito loro di farsi fotografare mezze gnude sui giornali.

Per Lui:
Marco, qui c'è parecchio da fare: mettiamoci al lavoro...trattieni il respiro, pancia in dentro, pettorali in fuori, tira fuori gli addominali e cerca di assomigliare il più possibile a Matthew McConaughey. Lo so, è difficile. Ma tua moglie non è facile da accontentare quindi fa un po' te...

5° non andate mai a letto col muso: se avete litigato risolvetela prima di mettervi sotto le coperte. Non credete a chi vi dice che la notte porta consiglio. E' più saggia la soluzione fate l'amore, non la guerra.

6° Per Lei: guardare altri uomini non è sbagliato. Se noti un uomo bello perché non godere di uno spettacolo gratuito? Ma approfittane per ricordarti perché, nonostante gli altri uomini, hai scelto lui.

Per Marco: occhi a terra e profilo basso. Non hai bisogno di guardare il culo di una 25enne per ricordarti perché hai sposato Gloria!

7° Ditevi ti amo tutti i giorni. Con le parole, con gli sguardi, con i gesti. Ditevelo in tutte le lingue del mondo. Fa tanto bene e dà il buon esempio. Ditevi anche il perché vi amate: per esempio ti amo perché il tuo sorriso mi fa sentire a casa, oppure ti amo perché mi fai sentire al sicuro.
Se siete cinici e poco romantici va bene anche ti amo anche quando metti i tuoi piedi gelati in mezzo alle mie cosce. O ti amo anche quando ti addormenti nel bel mezzo del pomeriggio e fai le bolle con la saliva.
Se l'amore non è perfetto, non lo è neanche il vostro compagno. Prendetene atto.

Devi correre il rischio dell'amore...rischia. Questo non significa allora che non soffrirai mai. Ma io te lo garantisco, qualunque dolore proverai non sarà mai neanche comparabile al rimpianto di aver scelto di allontanarsi dall'amore. Il dolore batte il rimpianto senza neanche il bisogno di giocare la partita!(**)
Il matrimonio non è un punto di arrivo: è una partita che si gioca al rialzo. A giocare siete rimasti voi due: non smettete di rischiare, neanche quando vi sembra di non aver più tempo da buttare via o denaro da puntare...

9° Marco: sei tanto carino, educato. Posato, forse anche dolce. Ma fai uno sgarbo a quella donna e dovrai avere a che fare con me. Ti troverò e non sarà una bella mezz'ora.

10° Quando vi troverete davanti a chi vi dichiarerà marito e moglie, forse vi verrà un po' di tremolio alle gambe e la voce vi sembrerà fievole, fievole. Forse avrete un sorriso fisso, il cuore a mille e il cervello in pappa. Ma avrete un testimone di tutto rispetto: vostro figlio. Date retta. Rispondete sempre si
Ah...non fate suonare I Honestly love you di Olivia Newton John: Jennifer Lopez ci insegna che chi lo fa, divorzia in 14 mesi.


Sono venuto qui stasera perchè quando ti accorgi che vuoi passare il resto della vita con qualcuno vuoi che il resto della vita cominci il più presto possibile...(***)
Lo dice Harry a Sally nella scena finale del film. Si conoscono da una vita: prima si detestano, poi diventano amici, poi scoprono che sono sempre stati innamorati e lui scopre che è pronto e ha fatto la sua scelta. 
Questo è l'augurio che faccio a voi: Gloria, Marco non smettete di essere amici, non cessate di innamorarvi e cominciate a vivere insieme il resto della vostra vita!



(*)     cit. da Prima o poi mi sposo
(**)   cit. da La rivolta delle ex
(***) cit. da Harry ti presento Sally

venerdì 13 giugno 2014

SCUOLA BARGELLINI: PROMOSSA!!!

Ovvìa. Siamo arrivati alla fine dell’anno scolastico. Non dovrò più sentire nell’ordine:

Che palle andare a scuola, non serve a niente, non ho imparato a leggere, io so già contare, non serve che me lo insegni la maestra e bla bla bla

Com’è andata oggi a scuola? 
Bene 
E cosa avete fatto?
Niente

Quanto manca alla fine della scuola?
Jacopo, siamo a fine ottobre
Si, ma quanto manca?
Tanto…
Ma se togliamo i sabati e le domeniche?

Non mi comprare più i Ringo per merenda, che a Tizio non piacciono!

No, i compiti no…li faccio domani!
Ma domani è domenica, falli oggi che ti togli il pensiero!
Tanto pensiero oggi, pensiero domani…me lo tolgo domani, il pensiero…

Mamma ho dimenticato il diario…telefoni a Caio e gli chiedi i compiti, se no la maestra mi boccia?

Mamma ricordati che devi portare a scuola un cartoncino bianco e dei coriandoli!
Per quando bisogna portarli?
Per ieri…

Cosa hai mangiato oggi?
Una fetta di pane, fa tutto schifo alla mensa!
Ma io pago 70 € per una fetta di pane?
La prossima volta  che paghi la mensa, porta anche me così glielo dico io che cucinano da schifo…

La maestra dice che tutti i maschi sono birbi e solo le femmine sono brave…
E quale maestra l’ha detto?
La maestra Maria Grazia
Quella di religione?
No
Quella di ginnastica?
No 
Quella di Inglese?
No
Ma allora chi è questa Maria Grazia?
La supplente della Stefania.
Ma la Stefania era la supplente dell’Angela…
Si ma la Stefania è scappata…

Mamma mi compri le matite?
Ma te le ho comprate la scorsa settimana!
Eh…ma son già finite! Sono sempre spuntate e mi tocca temperarle…

Guarda mamma, ho tre matite bianche!
Si, ma non hai più il verde, il rosso e il blu
…eh…perché gli ho scambiati con Sempronio che mi ha dato i tre bianchi!

Quindi, arrivati alla fine dell'anno scolastico posso parlare a ragion veduta dei pro e dei contro della scuola statale.
Parto con i contro:


  • le due maestre (tutte e due Campane) si sono presentate come di ruolo quindi ci hanno tranquillizzato assicurandoci che avrebbero accompagnato i bambini per tutti e cinque gli anni. Una ha raggiunto il marito in Africa prima di Pasqua e l'altra ha chiesto il trasferimento e quindi non si sa se a settembre la rivedremo. Circa le supplenti: una è letteralmente scappata in preda ad una crisi isterica, l'altra è la reincarnazione di un generale SS, in gonnella. 
  • le maestre sono irreperibili: ti lanciano il bambino all'uscita e se non vieni chiamato, vuol dire che è andato tutto bene e non ci sono problemi di sorta. Se invece la maestra, guardandoti dall'alto in basso ti fa segno di avvicinarti vuol dire che tuo figlio l'ha combinata grossa e tu passerai un brutto quarto d'ora.
  • insieme a pochi altri genitori ho fornito rotoli di carta scottex, sapone e fotocopie per l'intera classe per tutto l'anno. Pare che abbia anche foraggiato parte della classe con la merenda di Jacopo, ma non è sicuro. Sicuro è che ho equipaggiato i compagni di banco di mio figlio di matite rosse, blu e verdi. In cambio, però, delle bianche.
  • ho comprato 3 grembiuli pensando di lavarne due alla settimana dalle macchie di unto della mensa. Visto che la mensa fa schifo e il bambino sembra mangiare solo pane e yogurt, i grembiuli sono sempre tornati lindi, puliti e più stirati di prima: va da sé che non era necessario comprarne 3. 
  • Jacopo ha imparato un sacco di parolacce. La comunità impone come rito di passaggio che si deve dire almeno 3 parolacce in una frase abbastanza vicino alla maestra. Quindi se le maestre hanno percepito una frase tipo "...quello str...o di Tizio ha detto figlio di p.....a a Caio! Tu vedessi come l'ha mandato in c...o!!!" non hanno capito male.
  • l'uscita da scuola, nonostante si siano presi provvedimenti per facilitare la cosa, è sempre un gran troiaio. 


I pro:


  • i libri sono gratuiti (offerti dal comune), la mensa è abbastanza economica, la scuola è di fronte a casa quindi le spese, tutto sommato sono sostenibili. Certo se tutti facessero la loro parte sarebbe tutto più semplice, specie per la povera rappresentante di classe, che stressata dall'anno scolastico, ha già detto che abbandonerà l'incarico gettando tutti nel panico e desertificando la riunione del prossimo settembre...
  • la scuola è bellissima immersa in un parco con tanto verde, le classi sono colorate e ridipinte da poco, c'è una enorme palestra e tanto spazio a disposizione.
  • a parte le maestre, il personale non docente è amoroso e accoglie i bambini tutte le mattine con il sorriso...
  • Jacopo si è fatto un sacco di amici nuovi. E io di conseguenza ho conosciuto tanti genitori. Alcuni anche simpatici.
  • durante l'anno hanno fatto un sacco di cose carine: uscite, gite, mercatini, lavori di continuità con la materna, feste e le giornate di scuola sono sembrate meno pesanti...
  • Jacopo, checché ne dica, ha imparato a leggere, scrivere e contare a tempo record e nonostante i suoi continui brontolii ha dimostrato di essere un bambino socievole, collaborativo ed educato. La scuola gli ha dato degli spunti interessanti che lui ha avuto voglia di approfondire in privato. Da quando è andato in gita, tiene il portafoglio con quei 47 € e 73 centesimi come una reliquia, contando e ricontando i "foglietti". Ora non potrò più prendere "in prestito" i suoi soldini...
  • Jacopo è stato abbastanza furbo da dire la frase con le tre parolacce sufficientemente distante dalle maestre perché loro la interpretassero come "Quello stolto di Tizio ha detto figlio di Adriana a Caio! Tu vedessi come l'ha mandato sul mulo!!!". In casa non le dice e quando gliene scappa una fa una faccia talmente buffa e ti chiede subito scusa che a me scappa solo da ridere...
  • Jacopo, è stato sempre stato un bambino molto sensibile e buono (a differenza del fratello più dritto e smaliziato) e il vivere in una società di esserini della sua età ha sviluppato in lui il rispetto delle regole di convivenza e sopratutto la distinzione tra il bene e il male, tra le cose che si possono fare e dire e non. Ha imparato anche a rispondere in modo adeguato alle varie situazioni senza necessariamente inciampare in un dirotto di pianto al primo ostacolo. In diverse circostanze, mi sono sentita fiera e orgogliosa di lui e per come aveva gestito il momento.
  • circa l'uscita da scuola di cui sopra, io (non riuscendo nel fischio di cui un genitore fa uso e che gli invidio molto) ho adottato un sistema altrettanto infallibile. Sguinzaglio il piccino, che scaltramente si infila in mezzo alle gambe di genitori, nonni e baby sitter, tira la maglia alla maestra di turno e mi porta Jacopo per mano.


Quindi, a conti fatti e scherzi a parte questa prima elementare è stata molto positiva perché vedo giorno dopo giorno che il mio bambino è diventato un piccolo omino: lamentoso, borbottone, noioso ma è cresciuto. E' cresciuto nel carattere facendosi più forte e deciso (anche se mi piace quando ancora ora mi domanda conferma alle bischerate che dice suo babbo), ha maturato il rispetto per i genitori e gli adulti in generale, ha imparato che anche le "femmine" hanno qualcosa da dare e gioca con loro come con i maschi... A volte rimprovera il fratello di poco meno di due anni più piccolo, facendogli ragionamenti da adulto.
Durante quest'anno il mio bambino ha messo casco, ginocchiere e paragomiti. La strada in salita è appena iniziata, ma Jacopo sembra aver messo la marcia giusta: PROMOSSO!

lunedì 19 maggio 2014

LA BATTISTEA. L'ODISSEA DE NOARTRI.

Premessa:
Disponendo in abbondanza della nota fortuna che, ahimè, accompagna gran parte delle famiglie con figli, fortuna per la quale i bambini stanno bene tutta la settimana per iniziare a presentare i primi sintomi del virus il venerdì sera, e avendo acquistato i biglietti del treno per viaggiare da Firenze a Torino e ritorno per la modica cifra di € 204,00, ho iniziato la terapia d'urto con i fermenti lattici 10 giorni prima del viaggio.
Partendo il venerdì, il figlio minore anticipa al giovedì la presentazione dei segnali del mal di pancia. 
Vedrai, avrai da fare un po' di cacca... 
Ma a me non scappa! 
Avrai un po' di aria nel pancino, non ti preoccupare! ma io immagino già il mio primo viaggio in treno con tutta la famiglia, come l'Odissea. Mi vedo correre in bagno ogni 5 minuti a reggere le budella al piccolo untore e trovandolo occupato, raccogliere il vomito con le mani.

Venerdì mattina. Ore 7.30
Pietro come stai?
Bene
Il mal di pancia è passato?
Si. No. Mi fa un po' male qua... dice il pelo rosso indicando il fianco destro.
Via, no. L'attacco di appendicite no!

Ore 8.30
Pietro oggi mangi in bianco visto che hai male alla pancia, ok?
Il bimbo annuisce. Mi scappa la cacca. 
Va bene, quando arrivi all'asilo, la fai subito. 
Però mi pulisci tu?
Certo. Non aspettavo altro.

Ore 11.30
Non telefono a scuola per non farmi vedere preoccupata, così il bimbo non si impressiona, ma sono agitata. Parecchio.

Ore 12.45
Guardo l'ora e penso che avranno già mangiato. Non mi hanno chiamato quindi il bambino sta bene. Forse era solo un po' eccitato dall'esperienza nuova e ha somatizzato così. Guardo mio marito che afferma e chi lo sdraia quello lì! Forse sono solo io che mi faccio questi trip...

Ore 13.07
Squilla il telefono. La scuola Allori. Eccoci.
Rispondo e la maestra, quella più ansiosa, mi dice che Pietro lamenta il mal di pancia, non so visto che dovete partire, se è il caso di prenderlo prima. 
Vabbè, quando usciamo dal lavoro veniamo...
Ora, in confronto, l'Odissea mi pare un viaggio Alpitour.

Ore 15.00 circa.
Pietro, amore come stai?
Bene. Quando andiamo in treno?
Tra un po'. Ma il mal di pancia?
Bene. Posso entrare dal panaio e comprare le patatine? Da mangiare in treno?
Aveva ragione mio marito: se c'è un infame in famiglia è lui. Il roscio. (perdonatemi ma da quando ci siamo impegolati a guardare Romanzo Criminale, noi si parla così. Come negli anni '70 nella Roma popolare...)

Ore 18.22
Quando parte il treno? Dove viaggia? Ma perchè siamo fermi? Ma perchè partono tutti tranne il nostro? Che film guardiamo? Mamma, ma io ho fame! Mamma mi apri la Coca?

Ore 19.07
Mamma mi scappa la pipì.
Ovvia Pietro, siamo appena partiti. 
Ma mi scappa velocissima...
Arriviamo arrancando alla porta del bagno, il treno va a 300 all'ora. La porta si apre pigiando un bottone. Entriamo. Il bagno a Pietro pare l'interno della cabina guida di un Boeing 747: piena di pulsanti colorati che non aspettano altro che essere premuti. C'è il pulsante per chiudere la porta dall'interno, quello per far scendere l'acqua, quello per tirarla. Sono tutti luminosi e dicono Pìgiami, pìgiami...
Pietro fa la pipì. Mezza dentro e mezza fuori, a dir la verità ma non è colpa sua, il treno viaggia veloce. Mamma come si tira l'acqua?
Premi quel pulsante lì...
E poi è tutta una scena al rallentatore: l'indice di Pietro che schiaccia il bottone illuminato, attesa, silenzio. Pietro che mi guarda chiedendosi se non funzioni bene. Poi il risucchio della pipì, Pietro mi salta sui piedi e abbraccia la mia gamba come se il water potesse inghiottire anche lui. Poi il panico mamma voglio uscire. Ed è già seduto al suo posto, stretto al fratello come se il wc potesse arrivare fino lì con l'intenzione di cacciarlo fuori dal treno per il buco...
Vedrai come gli passa la cistite o il mal di pancia, penso io con il sorrisino mentale tipico di chi la sa lunga...

Ore 19.37
Mamma mi scappa la pipì.
Ma Pietro ci sei andato mezz'ora fa...
Ma mi scappa velocissima, me la faccio addosso!
Io e mio marito ci guardiamo. Poi lui mi fa un cenno come dire e portacelo, che vuoi che se la faccia nei pantaloni?
4 gocce dopo mi dice posso pigiarlo io il bottone?
Ahhhh, penso, allora era lì che volevi arrivare!
Stavolta, però, preme il bottone poi si tappa le orecchie ma aspetta che l'acqua pulita torni al punto di partenza guardandola fisso come se il destino del mondo dipendesse da quel water lì. Poi mi guarda e ride con quelle fossette buffe e io ho la certezza che passerò il viaggio in bagno. 

Nel week end i bambini hanno vissuto un sacco di cose belle: sono stati con i nonni, sabato è venuto C. a pranzo e hanno giocato fino allo sfinimento, hanno visto nell'ordine centinaia di lucertole, api, un cervo volante, un uccellino scappato dal nido accarezzato e salvato.
Ma sono sicura, potrei scommetterci tutto, che se si domanda a Pietro cosa gli è rimasto più impresso della gita in Piemonte risponderà il bagno! Che domande...