martedì 22 ottobre 2013

INDOVINA INDOVINELLO SECONDO PIETRO

Ultimamente ci capita, non avendo nulla di interessante da guardare in tv, di lasciare spento l'infernale aggeggio e di giocare a Indovina Indovinello. Osservare il gioco, è interessante per me perché mi aiuta a scoprire le diverse dinamiche che seguono i miei figli e da cui ho dedotto che, specie, Pietro ha una indole anarchica. Nonostante il gioco sia molto semplice, Pietro segue delle regole tutte sue che pratica inflessibile con meticolosa diligenza.
Ve le  illustro qui sotto.

1. Inizia lui che è il più divertente. Il fatto che il resto della famiglia rida alle sue spalle non gli importa. Si ride e questo gli basta per definirsi l'unico elemento di spasso in questa famiglia tediosa.

2. Non bisogna interromperlo mentre enuncia la filastrocca "Indovina, indovinello che animale ho nel cervello" perché se no ricomincia. Non valgono le risate, le occhiate furbette, le parole dette sottovoce. E non bisogna respirare troppo forte, se no ricomincia uguale.

3. Conosce pochi animali e se ne ricorda ancora meno quindi lui è l'unico autorizzato a cambiare animale in corsa. Se ad esempio, pensa la lucertola e la prima domanda di un giocatore è: quanto è grande? E la risposta risulta piccolo; la seconda domanda: è verde? Si, la risposta all'indovinello sarebbe naturale senonché, alla fine del gioco la bestia pensata è la pecora. Tocca arrendersi e farsi una risata.

4. Può succedere anche che Pietro si dimentichi l'animale pensato in origine e quindi il gioco si svolge, in breve, così: è piccolo? si, è verde? si, è la lucertola? ... NO. E dopo aver enumerato tutte le bestie di media e piccola taglia, comprese quelle estinte e quelle fantastiche, alla dichiarazione ci arrendiamo, la soluzione è "ma era facilissimo, la lucertola!". In questo caso bisogna fare attenzione che il figliolo grande, non ricorra alle mani per ricordargli che lui l'aveva detto subito che era la lucertola e che non cerchi di insegnargli le regole del gioco tirandogli pugni in testa (per inserire bene le regole nel cervello, mica per altro). 

5. Sempre a proposito del punto sopra, non solo conosce pochi animali ma ignora del tutto le loro abitudini. Le mucche vivono sul tetto, i somari volano e il velociratto vive tutt'ora e lo si può avvistare nelle foreste di Badia Prataglia.

6. Trascura le regole di base quindi non bisogna mai fargli la domanda giusta (che animale hai pensato?) se no lui angelico ti dice l'animale pensato, che in linea di massima è sempre il coccodrillo.

7. Quando non tocca a lui, in genere finita la filastrocca iniziale si arrende.

8. Se non si arrende non ascolta gli indizi.

9. Non ascoltando gli indizi, enumera oltre ai 4 o 5 animali che conosce, il tavolo, la sedia, il cuscino ed altri complementi d'arredo.

 10. Il gioco finisce quando il bambino crolla addormentato in qualche posizione di cui allego qualche fotografia.





Domenica scorsa, volendo variare un po' le nostre serate, mio marito ha deciso di insegnare ai bambini un nuovo gioco da fare a cena. Il gioco del se fosse.
Uno pensa ad una persona che si conosce tutti e gli altri giocatori facendo domande tipo se fosse un colore, o un cartone animato, o un mestiere o un animale che cosa sarebbe?  devono indovinare. 
Vi lascio immaginare cosa è venuto fuori. Pietro si è alienato pensando che di lì a poco gli sarebbe toccato accompagnare il fratello al bagno e Jacopo ha iniziato a polemizzare dicendo ma non è un animale, ma non è un colore, è una persona!
D'ora in avanti, temo, sarà opportuno tornare al gioco del vince quello che per 10 minuti non chiama né babbo né mamma!

Nessun commento:

Posta un commento