venerdì 4 ottobre 2013

10 COSE CHE DOVETE SAPERE DI ME



1. Mi piacciono i concetti espressi in 10 punti.
2. Mi piacciono frasi brevi e tanti punti. Sia grammaticalmente che concettualmente.
3. Sono acida, polemica e qualche volta cattiva. Sappiatelo.
4. Ho due figli maschi, un marito, un suocero, un cognato.  Cinque contro uno: questo basti a spiegarvi il punto di cui sopra.
5. Mi piace la tecnologia anche se non mi piace la matematica.
6. Non mi piacciono gli estremismi, sono per il quieto vivere, il buon gusto, la decenza e sopratutto le decisioni prese seguendo il buon senso.
7. Sono una gran chiacchierona.
8. Sono ipocondriaca, non tanto ma il giusto per far imbestialire mio marito.
9. Sono innamoratissima del suddetto e dei miei figli anche se loro (il figlio grande primo fra tutti) con fare drammatico sostengono il contrario.
10. Adoro le scarpe. Tutte le scarpe. 

Detto questo, alcuni punti meritano una spiegazione. Partiamo dal 1°: ho una mente schematica quindi la mia vita è tutta organizzata dal mattino alla sera, la casa è piena di bigliettini appesi qua e là e il calendario pieno di ore e appuntamenti. Scrivo tutto: la spesa, le visite mie e dei bambini, i compleanni, insomma tutto. Se mi si stacca un bigliettino, la mia vita subisce una detonazione e tutto crolla. La mia memoria è  fatta a scatoline: il fatto che poi queste scatoline siano come i comodini dei miei figli (zeppe di roba che quando cerchi qualcosa non la trovi mai), è irrilevante. Nel caso mi torna utile Luca, mio marito, che memorizza tutto della sua vita e della mia. Lui è, concretamente, la mia memoria.  Meno utile, invece, risulta in caso di litigio perché il suddetto marito riporta cose che non ricordo di avergli detto, cita nomi, cognomi, misure, indirizzi e numeri di telefono. Probabilmente anche inventando qualcosa, tanto io non me lo ricordo.

Mi piacciono frasi brevi e punti: sono d'impatto. Cerco di limitarmi con i tre puntini e con i punti esclamativi: alcune persone tendono ad esagerare tanto da avere in una frase poche parole e un sacco di punti. Concettualmente trovo che le cose corte siano più facili da ricordare, sempre per quel problema di carenza di memoria che ho. 
Punto 3: che sono acida e polemica me lo dice mio marito, probabilmente sarà vero. E' che non riesco a non dire la mia. Facebook, per esempio, mi ha cambiato la vita: sono molto attiva, scrivo post e commento. Alcune volte leggo link che alcuni amici pubblicano su argomenti che mi stanno a cuore e mi verrebbe voglia di rispondere malamente. Poi conto fino a dieci e, nel frattempo, decido di aprire un blog. Che sono cattiva lo dico io, fa molto ROCK ma in realtà mi commuovo per qualsiasi cosa: una canzone, un film, mi vengono i lucciconi quando uno dei miei figlioli fa qualcosa di emozionante. Certo, in alcuni casi è capitato di trovarmi da sola a discutere con 5 uomini (per esempio sulla necessità di giocare a palla in salotto o sulla esigenza di avere un fucile o una pistola giocattolo) e di avere voglia di buttarli tutti fuori di casa.
Punto 5: odio la matematica, conto ancora con le dita, non mi riesce di arrivare al mese successivo senza avere già un ammanco nel fondo fashion. Però la tecnologia mi piace. Tanto. E detesto tutti quelli che ne prendono le distanze ma hanno un cellulare sempre connesso, che non sanno come si scrive IPad ma curano un Blog, che portano i bambini al parco e li lasciano su una panchina a giocare con il Nintendo. Il punto 6 è direttamente collegato al 5:  leggendo con curiosità alcuni link pubblicati da amici su Fb (su vari argomenti che variano dalla politica, alla società passando dall'educazione alternativa, medicina e bambini) mi sono resa conto di quante pluralità di pensiero ci siano. Purtroppo la maggior parte estreme e scandalose. Quindi mi sono domandata: perché non posso aprire un Blog totalmente inutile, per raccontare le cose che faccio (spesso inutili anche quelle)? E' un po' come un scrivere un diario, mi son detta. Una VirtualSmemoranda.
Il punto 7 si può tralasciare: non ha bisogno di altre spiegazioni.
Punto 8: ultimamente ho un fastidio alle ghiandole della parotide, non sono ingrossate ma mi pizzicano, poi ho un po' male all'orecchio sinistro. Nell'ordine ho avuto l'AIDS, neoplasie varie ad organi vari, lupus eritematoso, artrite reumatoide, sindrome di Ménière, paresi facciale. Ora chiedo a mio marito. Senz'altro lui se ne ricorda qualcun'altra. Luca, però, sostiene che sarò io a seppellire lui. 
Circa il punto 9, se non ci sono dubbi sul genitore dal quale il figliolo grande, Jacopo, ha preso la vena polemica, resta da chiarire da chi abbia preso, invece quella drammatica. Io qualche suggerimento l'avrei.
Punto 10. Le scarpe. Ah! Le scarpe. Mi piacciono, specie quei tacchi vertiginosi che portano le modelle nelle sfilate. Ne ho un paio, favolose: immaginate un sandalo, con un minuscola striscina nera di pelle che si appoggia sulle dita e una striscia di cristalli Swarovski che si lega alla caviglia. Tacco 12 . Il problema è che io sui tacchi non ci so camminare. Non più almeno. 
Quelle scarpe rimarranno il sogno erotico di mio marito.

Sul fatto che sia una mamma disordinata, confusionaria (a volte anche confusa), atipica come il mio contratto lavorativo, sorvolo. Sono una co-co-mamma. Trascurabile anche la facile ironia che farà Luca quando leggerà la frase.


Il prossimo post verterà sull'organizzazione della festa di compleanno del figliolo piccino, Pietro, in cui dirò in 10 punti il perché non organizzerò MAI PIU' una festa di compleanno.

1 commento:

  1. Benvenuta tra di noi che gestiamo un blog inutile! ;-) Scherzo, il tuo sarà utilissimo a tutte le mamme spiritose e affaccendate che ti leggeranno a migliaia. Ciao Raffaella, è bello leggerti su fb e lo sarà ancora di più nella blogosfera.

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