martedì 19 novembre 2013

JACOPO E DIO. LA RELIGIONE DAL PUNTO DI VISTA DEL MIO BAMBINO

Recentemente ci siamo trovati ad affrontare nuovamente il discorso della morte, che di per sé non è un discorso allegro a meno che non sia Halloween. Se poi lo si affronta con un bambino contestatore com'è Jacopo c'è da stare attenti alla propria salute mentale.
Dicevo...l'annuncio della dipartita di una persona (che il bimbo peraltro neanche conosceva) dopo una lunga malattia l'ha sconvolto: a tavola ha intimato suo babbo di trovare la cura per questa malattia, e anche presto. A nulla è valso ricordare al bambino che suo babbo fa le fotocopie in biblioteca. Tra le lacrime di rabbia Jacopo continuava a osservare Ma babbo tu sai un monte di cose...
La fine della discussione è stata decretata dalla frase: Non è giusto che Dio fa morire tutti e lui invece continua a vivere, frase già considerata più volte e sancita tra minacce di accoltellamento a Dio e torture varie al fine di far concedere a tutto il genere umano, l'immortalità.
E' chiaro, a questo punto, che mio figlio ha visto troppi film d'azione. 

Sebbene non si sia molto religiosi, io e mio marito ci siamo sposati in chiesa, abbiamo battezzato i nostri figli e sia Jacopo che Pietro frequentano l'ora di religione a scuola. La nostra idea era di dargli un'impostazione non troppo inflessibile che poi potessero, da adulti, decidere se mantenere o lasciare. 
Ci era oscuro, all'epoca di questa decisione, che avremmo avuto un figliolo pungente e polemico anche con l'Altissimo. 
E che avrei dovuto intercedere presso l'Onnipotente, più volte di quante immaginassi, per invitare i suddetto a non fare caso alle cose che spara il bimbino, che dice un sacco di bischerate e che: no, non le ha sentite da noi, è tutta farina del suo sacco!

Alcune sono anche carine tipo l'altro giorno che voleva portare il Creatore a giocare a calcio con lui, ma non per fare goal. Così, da stare in panchina a guardarlo. Babbo, Dio è dappertutto, vero? E' anche in questa bottiglia, vero? Quindi posso portarLo all'allenamento di calcio per guardarmi, vero?
O quando (prima che il suo mondo fosse tutto incentrato sul calcio) ci chiedeva ma è più forte il leone o la tigre? fino ad arrivare al è più forte Dio o lo squalo toro? immaginandosi l'Eterno con una bella tuta da supereroe...

C'è da chiedersi, però, che cosa medita il suo cervellino quando viaggia a cento all'ora perché, mentre certi argomenti una volta fatta la domanda e ottenuto una risposta vengono sistemati in un cassettino della memoria e lasciati lì ad invecchiare, l'argomento Dio, Gesù, Giuseppe (Beppe come Jacopo lo chiamava da piccino) e la Madonna sono ricorrenti. Ogni tanto, quando nessuno se lo aspetta tornano fuori. Come l'aglio della bagna cauda. 
E lasciano spiazzati non solo noi, ma anche chi per mestiere dovrebbe saper rispondere alle divine domande.
Come quando, trovandoci a mangiare nello stesso locale dove stava serenamente cenando anche il prete che ci ha sposati, Jacopo lo avvista, si alza, gli batte con la mano sulla spalla e gli dice Don Francesco, a me non mi torna che tutti muoiono, anche i bambini, anche i genitori e Dio vive per sempre!
Il povero Don Francesco col boccone in bocca e la pizza in mano, finisce di masticare (lentamente, per prendere tempo) e gli dice Ma no, ma no, nessuno muore perché chi crede in Dio risorge e vive per sempre!
Sieee, gli risponde lui, e allora i cimiteri a che cosa servono?
Don Francesco lo guarda, ci guarda. Noi lo guardiamo impotenti con l'espressione del scusa, non abbiamo fatto in tempo a fermarlo e ora son cazzi!
Il cimitero serve a seppellire il corpo ma l'anima vive per sempre...gli dice il prete con voce cauta. Silenzio. Quindi vorresti dirmi che mio zio Paolo* è ancora vivo, vero? gli risponde il bimbo sospettoso e diffidente.
La conversazione finisce con Don Francesco che ci dice Intelligente il bambino pensando fatelo vedere da uno bravo, però, che a 5 anni non ci si può fare 'ste seghe mentali!

In conclusione, visto che nessuno è in grado di rispondere alle celesti domande, e che a Jacopo forse non interessano neanche le nostre opinioni, mi piace che mio figlio continui a credere a Babbo Natale, alla fata Dentolina, che immagini Dio come il più forte dei Supereroi e il paradiso come un immenso campo di calcio dove tutti giocano contro tutti e la partita finisce con un grande pic-nic con panini al prosciutto e mortadella!
Spero solo che l'Eterna partita la giochi il più tardi possibile.


*nota: Paolo fratello del nonno di Jacopo e zio di Luca scomparso 2 anni fa


2 commenti:

  1. Molto interessante questo post e molto acuto Jacopo. Mi colpisce sempre che questo tipo di lucidissime e faticose domande siano proprie esclusivamente dell'infanzia, come se poi conformismo, disincanto e fretta sconfiggessero la logica. Un abbraccio al bambino raisonneur, e auguri alla mamma che gli risponde. ;-)

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  2. Che dire Consolata...La mamma non ha la forza di rispondere alle sue domande. Sono troppe e fatte con troppa enfasi. Ogni tanto ci prova Luca con più fantasia ma Jacopo non si fida ed è solito ripetere la domanda "è vero mamma?". Si arriva alla sera stremati e quando lo mettiamo a letto si addormenta con la sua rughina sulla fronte pensando all'argomento sul quale polemizzerà l'indomani. Se non altro mi regala qualche argomento sul quale scrivere :) un abbraccio e grazie del tempo che mi dedichi!

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